Il mercato dell'itticoltura in Italia

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La piscicoltura è uno dei rami dell’acquacoltura che consiste nell’allevamento di pesci per la commercializzazione. Questa ricerca di mercato si occupa solo della piscicoltura, escludendo l’allevamento di crostacei o molluschi. Esistono due tipi di agricoltura:

  • Allevamento ittico interno, in acqua dolce o salmastra.
  • Allevamento ittico in mare, con gabbie sommerse.

A livello mondiale, la pratica dell’allevamento ittico ha conosciuto un vero e proprio boom a partire dagli anni ’80, in particolare in Asia, dove si concentra quasi il 90% del pesce prodotto. Dal 2020 fino ad oggi, l’acquacoltura ha addirittura superato l’allevamento tradizionale, dato che i pesci d’allevamento rappresentano più della metà del pesce consumato nel mondo.

Anche in Italia la piscicoltura svolge un ruolo importante, visto che circa il 40% del pesce in commercio è di allevamento. L’Italia beneficia di una posizione geografica vantaggiosa e di un’industria efficiente. Nel 2024, in Italia il settore ha avuto un record che ha superato i 400 milioni di euro solo per l’itticoltura. La specie più allevata è la trota, con 30 mila tonnellate, seguita da orate e spigole con 17 mila. L’Italia si ritrova ad essere leader europeo, e secondo Paese al mondo dopo la Cina, nella produzione di caviale di storione, nel 2023 sono state registrate più di 65 tonnellate.

Più di 800 stabilimenti sono sparsi in tutto il Paese, con Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Puglia come centri di produzione molto dinamici. All’anno vengono consumati circa 24 chili di pesce per abitante. Gli italiani sono ancora molto ghiotti di pesce e l’origine e la vicinanza del pesce stanno diventando sempre più importanti. Infatti il 65% preferisce scegliere pesce Made in Italy proprio per sostenere le 12 mila imprese della pesca e dell’acquacoltura nazionale.

Nonostante il settore si trovi a rispondere alla crescente domanda mondiale e nazionale di pesce, che cresce a ritmo doppio rispetto alla popolazione, ha visto delle difficoltà a causa della crisi climatica e geopolitica. Ciò nonostante il ruolo dell’acquacoltura rimane sempre cruciale in Italia.

Il 2025 dovrebbe essere l’anno di ripartenza per il settore, con nuovi vincoli da superare, come pratiche di allevamenti obbligatorie e non su base volontaria, un’autoproduzione dell’energia all’integrazione di diverse specie nello stesso allevamento, o all’utilizzo di scarti e proteine microbiche per i mangimi, fino ai sistemi a ciclo chiuso, per poter ridurre il proprio impatto ambientale.

Aziende del mercato

Presentazione delle diverse aziende del settore dell'itticoltura in Italia

Il nostro studio di mercato

Consulta un esempio : il mercato degli alimenti senza glutine in Italia – studio di mercato

vasca di acquacoltura gigante piena di pesci d'allevamento

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