Il mercato del cibo in scatola in Italia

Il cibo in scatola è un metodo di conservazione degli alimenti: carne, pesce, verdure o qualsiasi altro cibo possono essere conservati in questo contenitore chiuso e sterilizzato. Esistono due segmenti di mercato:

• Vendite di cibo in scatola nella ristorazione
• Vendite di cibo in scatola nei supermercati (GDO)

La scelta di questo tipo di alimenti non è solo una questione di praticità, ma anche di sicurezza e pianificazione. I prodotti a lunga conservazione sono essenziali per garantire che la dispensa sia sempre ben fornita, anche in caso di emergenze e imprevisti, senza dover preoccuparsi del deterioramento o dei conseguenti sprechi. Per questo le vendite di questo tipo di prodotti sono sempre più crescenti.

Il comparto delle conserve vegetali è il principale responsabile della crescita delle vendite in Italia e dell’export, produce però un fatturato inferiore rispetto ai derivati di pomodoro. Infatti, nel 2024 le esportazioni di conserve di pomodoro Made in Italy hanno registrato una crescita del 6,5% a volume e del 3,8% a valore, raggiungendo un totale di 3 miliardi di euro.  La passata di pomodoro rimane il prodotto più consumato nel mercato interno, a seguire tonno in scatola, carne, legumi conservati e zuppe pronte.

Il principale canale di vendita in Italia è il GDO, le catene più significative sono Conad, che ha registrato una crescita delle vendite del 13% nell’ultimo anno. A seguire Coop, Esselunga, Carrefour e Eurospin.

Le aziende cercano di perpetuare l’inatteso aumento delle vendite, promuovendo le qualità nutrizionali del cibo in scatola. Tuttavia, la mancata applicazione del nutriscore in Italia non è una buona notizia per il mercato del cibo in scatola, poiché la maggior parte degli alimenti in scatola ha proprietà nutrizionali estremamente buone, A o B in oltre il 90% dei casi negli altri Paesi europei.